Il raccontare sconfina per suo conto nell’immaginazione, suscita e trasmette emozioni e persino sogni…
Un buon reportage è meditato, pensato e ragionato, parlerà di voi, in modo unico, artistico, creativo, ed esclusivo.
Differenze tra foto spontanee e reportage
Il foto reportage di matrimonio non è un modo di scattare, non ha nulla a che vedere con le foto rubate o le foto “spontanee”. Chi lo dice, non so di cosa accidenti stia parlando! Sicuramente sa molto poco di fotografia.
Il reportage prevede un‘analisi ampia e strutturata di una realtà, un luogo o un ambiente.
Nello specifico è un genere fotografico con regole ben precise: una documentazione fedele di fatti ben identificabili che ha lo scopo di raccontare una storia attraverso le immagini.
In realtà è una forma di linguaggio, che in quanto tale ha sua grammatica e la sua sintassi. Questa cosa la descrisse molto bene un famoso fotografo Americano, Paul Fusco:
“Quel che puoi fare con un saggio fotografico non puoi farlo con singole foto. In ogni racconto la forma è incredibilmente importante. Shakespeare non è famoso perché sapeva mettere insieme una bella frase, ma perché aveva grandi storie da raccontare con belle frasi. Aveva il contenuto. Naturalmente il linguaggio è decisivo per l’espressione perché infonde vita alla storia.”
Questo tipo di documentazione è una forma di racconto e il raccontare sconfina per suo conto nell’immaginazione, suscita e trasmette emozioni e persino sogni. Per farlo bisogna avere qualcosa da dire, da trasmettere.
È necessario avere un’idea, un progetto, sforzarsi di trovare uno o più elementi che caratterizzino la storia. Quale? La vostra storia. Questo vuol dire dedicarsi con tutte le energie verso un unico obiettivo:
raccontare, attraverso il foto reportage di matrimonio, l’individualità e l’unicità, di due persone, in un momento unico della loro vita.
Come Creare un foto Reportage di matrimonio?
Primo ingrediente l’empatia. Senza non si va da nessuna parte. Insomma state affidando il racconto del vostro matrimonio ad un estraneo, dovete fidarvi e affidarvi.
Ciò accade solo se il rapporto con il fotografo è basato sulla fiducia, sulla complicità, sul rispetto.
Il fotografo deve essere a disposizione della storia, è come una finestra, che permette agli altri ed anche a voi, di vedere cosa è accaduto.
Attenzione…
Non è lo specchio della realtà, perché la scelta di cosa far vedere e come, è comunque affidata a lui ed a lui è affidata la costruzione della storia.
Costruire un racconto dove le fotografie, nel loro insieme, interpretino i fatti, avere la capacità di sintetizzare una giornata, in 60/80 scatti, che evochino il vostro matrimonio. Il reportage di matrimonio può definirsi la sintesi di quanto accaduto e raggiunge le sue vette più alte, quando riesce ad evocare le emozioni e le sensazioni dei fatti.
Un buon reportage deve essere sintetico…
Vi sarà capitato di andare al cinema e di aver visto un film bellissimo. Uno di quei film, che magari vi hanno commosso. Vi sarà capitato, che un amico vi abbia chiesto : ma com’è?
Adesso, riflettete bene, glielo avete raccontato e lo avete incuriosito in pochi minuti. Avete sintetizzato due ore di film, in pochi minuti. Un fotografo professionista è in grado di fare lo stesso attraverso il reportage di matrimonio.
Vi suggerisco di valutare con attenzione l’interprete del vostro giorno speciale. Per una serie di ragioni e la più importante è l’irripetibilità. Non potrete correggere una scelta sbagliata. Fatelo con calma e fatelo valutando attentamente chi avete di fronte.
Una fotografia di qualità non ha bisogno di effetti speciali, inquadrature esasperate o colori improbabili.
Un buon reportage di matrimonio è semplice. Sapete perché? Perché la semplicità è un punto d’arrivo, non di partenza.